Fotovoltaico in 3D: catturare la luce del sole puntando verso l’alto.

In queste settimane si è parlato molto di campi fotovoltaici che deturpano il paesaggio rupestre, Dynamo ha progettato una soluzione meno impattante e più produttiva.

Proprio in questi primi giorni d’agosto, gli amministratori locali e cittadini dei comuni della Tuscia hanno richiesto un maggiore impegno affinché il fotovoltaico non divori suolo e bellezza della loro regione. Produzione, paesaggio e colori delle stagioni sono messi a repentaglio da centinaia di ettari di fotovoltaico che minano anche le conoscenze e le competenze degli agricoltori.

Questa situazione ci fornisce uno spunto per parlare del nostro fotovoltaico a 3 dimensioni, un sistema che intende catturare l’energia solare sviluppandosi in altezza, piuttosto che in larghezza.

Le macchine Dynamo sono composte da pannelli fotovoltaici che si incastrano per dare vita a forme particolari: dai solidi platonici al Monolite narrato da A.C. Clarke in 2001 Odissea nello Spazio, passando per delle vere e proprie torri fotovoltaiche.

Monoliti-nelle-vigne

Lo sviluppo in altezza, permette di occupare spicchi di cielo, anziché ettari di suolo, creando, naturalmente un impatto visivo imponente, ma lasciando il più possibile la terra intatta. La tridimensionalità della struttura, inoltre, consente un maggiore assorbimento di energia, senza dipendere dai picchi solari, sfruttando l’irraggiamento durante tutte le ore della giornata, dall’alba al tramonto.

Le torri fotovoltaiche, ad esempio, sono la soluzione più interessante per ovviare a molti dei problemi che deturpano il paesaggio della Tuscia. È ovvio che non si elimini completamente il problema alla radice, ma si riducono molto impatto e danni provocati.

Grazie all’utilizzo di possenti vitoni specifici per ogni terreno, le macchine fotovoltaiche e, conseguentemente torri composte da più macchine sono fissate senza bisogno di platea di cemento, rendendo meno invasiva possibile l’installazione al suolo. Dei cavi sotterranei collegano gli impianti agli inverter, senza creare eccessivi danni alla produzione e all’immagine dei campi.

L’importanza del fotovoltaico

Sicuramente la riflessione degli amministratori dei comuni della Tuscia è di rilievo e deve essere presa in considerazione, vero è anche che i sistemi di raccolta di energia solare sono altresì fondamentali per l’utilizzo di fonti rinnovabili e pulite, che limitino il più possibile inquinamento e distruzione totale delle risorse paesaggistiche. Secondo i dati Terna, gestore della rete di trasmissione italiana in alta tensione, leader nella trasformazione del mercato elettrico verso fonti eco-compatibili, le rinnovabili hanno soddisfatto il 40,6% della richiesta totale di energia quest’anno: un risultato che sta migliorando mese dopo mese.

La soluzione, dunque, non crediamo sia l’eliminazione dei campi fotovoltaici, bensì la ricerca di soluzioni alternative che possano limitare il più possibile l’impatto ambientale, ma che garantiscano l’approvvigionamento energetico da fonti pulite e rinnovabili.

Dynamo c’è.

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